La sterilità immunologica
La sterilità immunologica
Cause della sterilità immunologica
Si chiama “antigene” ogni sostanza estranea che introdotta nell’organismo può stimolare le difese immunitarie con la produzione degli “anticorpi”. Questi anticorpi sono sostanze di natura proteica che reagiscono specificatamente con l’antigene corrispondente (come una chiave che apre una sola serratura) determinando una serie di risposte infiammatorie a cascata che possono coinvolgere anche i tessuti sani.
Questa condizione di privilegio che rende un individuo resistente verso l’invasione ad esempio dei batteri o dei virus è definita immunità.
In natura purtroppo esistono anche forme di reattività immunitaria alterata, cioè contro sostanze del proprio organismo che vengono viste come antigeni. Queste forme di “autoimmunità” sono responsabili di varie malattie “autoimmunitarie” come “l’artrite reumatoide”, “le tiroiditi” e la “colite ulcerosa” ecc.
Spesso c’è una predisposizione familiare e a volte anche genetica. Così ci sono coppie infertili che hanno anticorpi anti-spermatozoo. Nell’eiaculato infatti vi sono antigeni “estrinseci” o “intrinseci” allo spermatozoo.
Gli anticorpi estrinseci dati dal plasma seminale non sembra essere importanti ai fini dell’infertilità gli anticorpi invece prodotti contro gli antigeni intrinseci allo spermatozoo, specie verso la testa e verso la coda, aderendo alla superficie degli spermatozoi, sono in grado di interferire con la fertilità; questi, infatti, possono interferire con la motilità degli stessi impedendo o limitando il passaggio degli spermatozoi attraverso il muco cervicale e lungo l’intero tratto riproduttivo femminile (utero e tube). È ammesso che possano interferire perfino nel meccanismo di penetrazione della testa dello spermatozoo all’interno dell’ovocita (fecondazione). Un’altra causa di infertilità può essere data anche da un aumento della fagocitosi degli spermatozoi da parte dei “macrofagi” (cellule spazzino) stimolate da questi antigeni, e per questo in maggior numero all’interno della cavità uterina e tubarica.
Tanti test di laboratorio sono stati proposti ma nessuno ci dà l’entità esatta del danno autoimmune maschile e femminile. Ci aiuta molto la valutazione microscopica del movimento degli spermatozoi nel muco cervicale nel periodo ovulatorio: una parte degli spermatozoi sono incapaci di progredire, mantengono ferma la testa mentre le code si muovono freneticamente. Questo fenomeno “shaking” è il segno più caratteristico dell’arrestata progressione degli spermatozoi che gli anticorpi anti-spermatozoo hanno provocato.
A fenomeni autoimmuni sembra siano imputabili anche le cause, ancora oggi sconosciute, del precoce esaurimento ovarico e quindi della menopausa precoce. Queste donne, ovviamente giovani, senza ovulazione e senza cicli, presentano spesso altre malattie autoimmuni (morbo di Addison, patologie tiroidee, miastenia grave, asma, diabete mellito ecc.)
Le coppie con anticorpi anti-spermici non devono comunque essere considerate sterili, ma poco fertili. Si deve valutare non solo se un uomo ha anticorpi, ma quanti ne ha e dove li ha; queste condizioni variano spesso, anche di molto, nel tempo. In natura gli organi genitali hanno delle barriere che proteggono gli spermatozoi; tali barriere possono essere alterate da traumi agli organi genitali o, molto più frequentemente, da infezioni che, per il processo infiammatorio che determinano, rendono vane queste barriere, innescando la produzione dei suddetti anticorpi autoimmuni.